La salvezza del Bari passa dai suoi gol. E ieri ne abbiamo avuto la riprova dato che, grazie alla sua rete in avvio, i galletti hanno espugnato il “Menti” di Vicenza in quello che si presentava come un vero e proprio spareggio, contro una formazione peraltro in buona salute e reduce da tre vittorie nelle ultime quattro partite. Stiamo parlando di Francesco Caputo, attaccante classe 1987, pugliese doc nativo di Altamura e capitano della compagine allenata da Vincenzo Torrente. Una carriera sviluppatasi quasi interamente nel tacco dello stivale la sua, eccezion fatta per le parentesi in prestito a Salerno e Siena. Caputo si forma infatti nelle giovanili del Toritto, formazione dilettantistica nella quale disputa il primo e unico campionato in prima squadra nella stagione 2005-06, al termine della quale chiuderà con l’ottimo bottino di 14 reti in 20 partite. L’anno seguente si trasferisce nella squadra della sua città, il Real Altamura, tra le fila della quale conferma l’innato fiuto del gol, andando a segno 12 volte nelle 30 partite disputate. Nell’annata successiva arriva la prima esperienza tra i professionisti, sempre rigorosamente in Puglia, con la maglia del Noicattaro in C2 e anche qui va in doppia cifra, assaporando per 11 volte la gioia del gol. Nell’estate del 2008, per Caputo arriva la grande occasione: Antonio Conte lo vuole nel suo Bari, che al termine della stagione sarà promosso in serie A, e l’attaccante non risente affatto del doppio salto di categoria, risultando decisivo con le sue 10 segnature. Dalla dirigenza del team di Matarrese non viene però ritenuto, ancora, maturo per la massima serie e viene ceduto in prestito alla Salernitana, sempre tra i cadetti, dove entra sei volte nel tabellino dei marcatori nella sfortunata stagione che si concluderà con la retrocessione dei campani. Nel 2010-11 fa ritorno alla casa madre, in serie A, dove esordisce nell’ottobre del 2010 in Genoa-Bari e realizza la sua prima e unica rete contro il Cesena. Dopo di che, mister Conte caldeggia alla dirigenza del Siena il suo acquisto nella sessione invernale del mercato 2011 e Caputo dà il suo contributo alla promozione dei toscani, realizzando 3 reti nei 12 gettoni di presenza accumulati. Al rientro dal prestito, termina il girovagare e diventa capitano del suo Bari nel gennaio del 2012 dopo la partenza di Donati. A fine campionato chiude con 9 reti all'attivo, mentre già 11 sono quelle nella travagliata stagione in corso, caratterizzata dalla penalizzazione inflitta al suo club per le note vicende del calcioscommesse. Torrente si aggrappa alla sua bandiera, con Caputo la permanenza in B non è un miraggio.