Valencia, il fantasma della retrocessione e la malagestione economica di Peter Lim
12.10.2024 | 13:00
La scorsa stagione, un miracolo tecnico di Ruben Baraja ha portato il Valencia al nono posto in classifica, risultato che ha portato a nascondere sotto il tappeto le molteplici vicissitudini societarie del club, gestito da Peter Lim. Ma già lo scorso finale di stagione aveva lanciato dei segnali allarmanti: 2 punti nelle ultime 7 gare. L’estate non ha di certo liberato la squadra dai fantasmi della disastrosa conclusione di campionato, che sono nuovamente affiorati nell’attuale: 6 punti in 9 giornate e terz’ultimo posto in classifica. Record negativo battuto soltanto da Valladolid e Las Palmas, ancora maggiormente incastrate nelle sabbie mobili della lotta retrocessione spagnola. Baraja, potrebbe pagare dell’avvio nefasto, lasciando spazio al diciassettesimo allenatore sulla panchina del Valencia degli ultimi 10 anni, un infinità. Le colpe di questa apocalisse tecnica e di risultati che colpisce ogni anno quello che è il quarto club spagnolo più vincente della storia, sono però in ottima percentuale affidabili al patron Peter Lim, che da un decennio è protagonista di una gestione finanziaria scellerata. 30 milioni investiti sul mercato negli ultimi 4 anni, 200 milioni ricavati dalle cessioni, ma la società continua comunque a navigare in acque economiche preoccupanti. Il Valencia ha infatti debiti strutturali di 335 milioni di euro, di cui una parte da rifondare entro un anno. Ed è chiaro, che in una gestione del genere, allenare la squadra diviene un compito arduo, quasi impossibile. E a pagare, come sempre, sarà probabilmente l’allenatore.
Foto: X Valencia