VELOCITÀ, DRIBBLING E SENSO DEL GOL: AHMED MUSA, LA SPERANZA MONDIALE DELLA NIGERIA
23.06.2018 | 10:32
Il Mondiale ti cambia la vita. È un torneo in cui vengono fuori nomi nuovi di giocatori che finiscono per essere protagonisti sul mercato grazie alle buone prestazioni nel girone e nelle gare a eliminazione diretta. Allo stesso modo, regala possibilità di rivalsa ai giocatori che provengono da annate storte. Basta un gol, o forse due. È successo anche ad Ahmed Musa, nigeriano giramondo che ha permesso alla sua nazionale di avere la meglio ieri sull’Islanda, regalandosi la possibilità di giocarsi tutto all’ultima gara contro l’Argentina. Un doppietta che ha esaltato tutte le sue caratteristiche, la velocità, il dribbling e il senso del gol, soprattutto sul secondo gol, in cui ha letteralmente bruciato sullo scatto il difensore avversario e ha poi comodamente appoggiato in rete dopo uno show in area di rigore.
Ahmed Musa nasce a Jos, una metropoli di quasi un milioni di abitati al centro della Nigeria, il 14 ottobre del 1992. È un’ala sinistra molto tecnica e veloce, che all’occorrenza può fungere anche da “falso nueve” per non dare punti di riferimento avanzati agli avversari. Inizia a giocare a calcio nel settore giovanile dell’Aminchi Football Academy, e a 16 anni fa già il suo esordio nella massima serie nigeriana, con la maglia del lo JUTH, dove riesce a mettere a segno 4 reti in 18 partite. Le ottime prestazione gli valgono le attenzioni del Kano Pillars, che lo mette sotto contratto e gli dà la possibilità di esplodere: i gol, nella stagione 2009/2010, sono 18 in 25 partite per un ragazzo quasi maggiorenne. Il VVV-Venlo, formazione olandese sempre attenta al mercato africano, gli apre le porte dell’Europa, e l’impatto di musa con l’Eredivise non è davvero niente male. Il primo anno mette a segno 7 reti in totale in 27 presenze, e gli stessi numeri li conferma nei primi sei mesi della stagione 2011/2012, con 15 presenze e 3 gol. A gennaio del 2012 l’interesse del Cska Mosca, una trattativa chiusa per una cifra intorno ai 5 milioni e il trasferimento in Russia. I primi sei mesi sono di ambientamento (11 presenze e 1 gol), e servono a Musa per capire i ritmi del nuovo campionato. La stagione successiva è quella della svolta, con 15 reti in totale in 35 presenze, che gli permettono di giocare la Champions League. In tutto, in 4 anni con la maglia del Cska, le presenze sono 165 e i gol 53, niente male per un esterno d’attacco. Il Leicester, fresco campiona d’Inghilterra con Ranieri in panchina, decide di acquistarlo per circa 20 milioni di euro, ma l’adattamento di Musa in Premier League è difficile e la stagione altrettanto particolare dei foxies non gli permette di esprimersi al massimo. Dopo 28 presenze e 4 gol (di cui solo due in campionato) in un anno e mezzo, a gennaio del 2018 decide di tornare al Cska, questa volta in prestito, per prepararsi al meglio in vista del Mondiale. In Russia mette a segno 7 gol in 16 partite, fra campionato ed Europa League, e a fine stagione torna al Leicester con la valigia in mano: negli ultimi giorni il Galatasaray avrebbe accelerato per il suo acquisto, ma le sue prestazioni al Mondiale faranno alzare sicuramente il prezzo e, magari, attireranno altri club. Dopo una prima gara non esaltante contro la Croazia, Musa ha portato la sua squadra alla vittoria con la doppietta rifilata all’Islanda, che lo ha fatto diventare il miglior marcatore della Nigeria al Mondiale con 4 gol (2 li aveva segnati nel 2014). In tutto, con la maglia delle Super Aquile, ha reliazzato 13 reti in 69 presenze. Martedì la sfida decisiva contro l’Argentina, che vale un posto agli ottavi di finale. Contro Messi e compagni, Musa ha già segnato una doppietta nella scorsa edizione del Mondiale, in Brasile. Quella gara finì 3-2 per l’Albiceleste, e questa volta la Nigeria avrà sicuramente voglia di rifarsi. Con Musa in campo niente è difficile.
Foto: Twitter Fifa World Cup