VELOCITÀ, ESPLOSIVITÀ E FORZA FISICA: KEVIN MIRALLAS, L’ARMA IN PIÙ DI KOEMAN
27.12.2016 | 09:30
Nel Boxing Day l’Everton stende il Leicester City, a regalare un dispiacere durante il periodo di festività natalizie ai Foxes è stato Kevin Mirallas. Al tabellino successivamente si è aggiunto anche Romelu Lukaku, ma è il belga a sbloccare il match e a far diventare indigesto il panettone a Claudio Ranieri. Per l’attaccante questa è la sua seconda marcatura stagionale, ma non sarà sicuramente l’ultima. Il gol è sempre stato nel suo dna. Mirallas nasce a Liegi il 5 ottobre del 1987, a 12 anni inizia a giocare a calcio e entra a far parte delle giovanili dello Standard Liegi. Dopo cinque annate nella squadra della propria città natale, arriva l’importante chiamata del Lilla, un’opportunità davvero irrinunciabile. Il ragazzo abbandona casa, amici e famiglia e decide di farsi le ossa in un campionato più competitivo, lontano – ma non troppo – da ogni tipo affetto e comodità. Dopo un anno nelle giovanili, il debutto in Ligue 1 avviene il 7 maggio 2005 contro il PSG. Dal suo ingresso in campo trascorrono soltanto pochi istanti e Mirallas dimostra di non essere uno qualunque: bastano tre minuti e l’allora 18enne firma il gol vittoria, castigando i parigini al Pierre Mauroy. Il 20 aprile 2008, invece, mette a segno la sua prima doppietta in occasione della sfida con l’Olympique Marsiglia, gara conclusasi per 3-1 allo stadio Vélodrome. L’esperienza con Les Dogues è entusiasmante, Mirallas si adatta perfettamente sia dentro che fuori dal rettangolo verde. L’impatto è stato subito degno di nota, fa suo il nuovo modo di intendere il calcio. In Alta Francia totalizza 76 presenze condite da 10 marcature. Dopodiché saluta i biancorossi e si trasferisce al Saint-Étienne.
Il passo è breve, il torneo resta lo stesso. Lo scopo di Mirallas, stavolta, è riconfermarsi. Les Verts puntano su di lui, investono una cifra cospicua e gli fanno firmare un contratto della durata di quattro anni. Le attese vengono confermate, anche se non del tutto. Nella Loira ci resta soltanto due stagioni e riesce ad andare in gol soltanto tre volte. Le buone prestazioni, però, attirano comunque le attenzioni dell’Olympiakos, uno dei club più celebri e titolati del panorama calcistico ellenico. In Grecia, finalmente, avviene la tanta attesa e desiderata esplosione. Il duttile centravanti, che intanto diventa un punto fermo della Nazionale del Belgio, con i Erithrolefki riesce a tirare letteralmente fuori tutto il proprio potenziale ancora rimasto inespresso. I numeri sono schiaccianti e parlano chiaro: 34 gol in 52 presenze. Se consideriamo il ruolo di Mirallas, spesso impiegato lontano dalla porta avversaria, tutto prende ancor più valore. Così, dopo essersi laureato due volte campiona di Grecia riuscendo ad alzare al cielo anche la Coppa di Lega, il classe 1987, nel 2012 sbarca in Inghilterra. In Premier League decide di scommettere su di lui l’Everton, i Toffees lo blindano subito con un quadriennale.
Oltremanica giunge la definitiva consacrazione, prestazioni e gol iniziano ad andare sempre più d’accordo e di pari passo. Fino ad arrivare ad oggi. La squadra di Ronald Koeman, attualmente occupa la settima posizione in classifica a quota 26 punti e ha tutte le carte in regola per poter lottare per un posto in Europa, Tottenham e United sono lì a pochi passi. Mirallas è l’arma in più del tecnico olandese. L’ex Lilla è pronto a trascinare i suoi, ancora insieme al connazionale Lukaku. Le sue caratteristiche? Gioca prevalentemente come esterno d’attacco, altezza 1,82 m, è dotato di una grande esplosività, velocità e di una notevole forza fisica. Kevin è uno di quei pochi pochi calciatori che si possono definire completi. Inoltre, fa parte della Gold Generation del Belgio. Lui, Mertens e Hazard, considerando il talento, potrebbero addirittura far invidia al Brasile di Ronaldinho, Robinho e Kakà.
Foto: petergriffiths