Verdi, Politano e i tiratori scelti di Napoli che non aspettavano altro
Premessa: non potevamo esimerci dal dare un voto non sufficiente al mercato del
Napoli. E ci dispiace perché quando ti impegni e non raccogli è sempre una brutta cosa. Abbiamo dato "cinque" e non "quattro" o ancora meno come abbiamo letto. Non sarebbe stato professionalmente corretto dare "senza voto" perché ce ne saremmo lavati le mani in modo pilatesco. A quel punto sarebbe stato meglio cambiare mestiere... Il
Napoli sta producendo uno sforzo enorme per vincere lo scudetto. E già questo è un titolo di merito perché la
Juve ha tutto di più, organico compreso. In condizioni di normalità, con questa marcia, il Napoli dovrebbe avere sei o sette punti di vantaggio, ne ha appena uno. Esattamente come la Juve dovrebbe essere in fuga come al solito, invece ha trovato il Napoli. La cosa più spiacevole è che il post mercato ha mobilitato quei tiratori scelti nel sistema mediatico di
Napoli che purtroppo fanno danni da anni. Chi ironizza sul rapporto tra
Juve e
Sassuolo è lo stesso che non riesce a liberarsi di compagni di viaggio che, quando il
Napoli perde, godono come ricci. Chi chiede che salti qualche testa, non comprendendo il momento, è lo stesso che la domenica sera partecipa al coro di chi fa le crociate contro tizio o caio. Assurdo. Se Napoli non si ricompatta mediaticamente, dentro Napoli, rischia di fare un altro assist alla
Juve, perché non c'è peggior cosa di un ambiente radio-televisivo diviso. La vediamo dura perché a Napoli ci sono ex direttori in pensione o di passaggio il lunedì che quando possono "sparano", si sentono depositari di tutto, come se uno scudetto del Napoli togliesse loro l'aria per i prossimi cinque anni. Ci sono cronisti di giudiziaria prestati al calcio che sparavano e sparlavano ogni volta che il
Napoli vinceva (guardate la media punti) e che ora si divertono a ironizzare su
De Laurentiis,
Chiavelli,
Giuntoli e compagnia. Ecco il vero pericolo: i tiratori scelti sono sempre appostati sui tetti anche quando il
Napoli vince, ora - dopo le storie di mercato - sono scesi in piazza. Solo in minoranza, ma criticando a prescindere procurano danni. Dicono di tifare, in realtà tifano contro...