Verona all’attacco: l’evoluzione da Juric a Tudor porta spiragli d’Europa
È una stagione quasi da sogno per l’
Hellas Verona. Dopo l'esordio da incubo con Di Francesco in panchina, la società ha preferito cambiare tra la terza e la quarta giornata contro il parere di chi storceva il naso perché un'azione simile rende l'idea di scarsa progettualità. La scelta, invece, ha pagato e i gialloblu piano piano hanno scalato la classifica ottenendo risultati di prestigio come le vittorie casalinghe contro Roma e Lazio. Con l'arrivo di Tudor, il Verona ha dimostrato di sapersela giocare un po' con tutti, al di là della timida prestazione di Torino contro la Juventus. Ciò che stupisce di più è l'evoluzione che la squadra ha messo in atto dall'era Juric: l'intensità è rimasta la stessa, ma adesso Simeone e compagni producono molto di più in fase offensiva e vanno a segno (tanto) con le punte. Sì, magari la squadra di Tudor concede di più rispetto al passato, ma solo il Liverpool ha un tridente con tutti i suoi interpreti in doppia cifra. Barak e Caprari sono fermi alla cifra tonda con dieci reti, mentre Simeone l'ha già sfondata e, con la tripletta messa a segno contro il Venezia, è già a quota quindici. Il trend recente ha anche avvicinato il Verona all'Europa: il settimo posto, infatti, è distante cinque punti e potrebbe essere sufficiente per andare in Conference League (i punti dal sesto posto sono sei, anche se l'Atalanta ha giocato una gara in meno). Le prossime settimane diranno tanto sul futuro del Verona, che inciderà pienamente anche nella corsa allo scudetto: infatti troverà sul proprio cammino Napoli, Inter e Milan. Con qualche risultato a sorpresa, l'Europa potrebbe diventare qualcosa in più di un miraggio. Foto: Twitter Hellas Verona