Verona, Bacinovic per la rivincita

Questa è la storia di un "Bacio". Non uno qualsiasi, però. Perché lui è Armin Bacinovic. Per gli amici ed i compagni, semplicemente "Bacio".



Lo chiamano così, a Palermo. Dove approda insieme al connazionale Josip Ilicic. E non è affatto un caso: entrambi militano nel Maribor, squadra che affronta in Europa League proprio i rosanero del ds Walter Sabatini. Il quale aveva già segnato in tempi non sospetti sul proprio taccuino il nome di Ilicic. Ma non quello di Bacinovic. Salvo rimediare subito, come lo stesso Sabatini ama raccontare: "Ci ha convinto quando sono venuti a giocare contro di noi a Palermo in Europa League. Abbiamo vinto 3-0, ma il ragazzo ha dato segnali di forte personalità. Verso la fine della partita ho chiamato Zamparini e gli ho detto che ci conveniva prendere anche Bacinovic. Lui era nello spogliatoio e ha fatto una trattativa con il loro direttore sportivo prima ancora che la partita finisse".

Il suo inizio in maglia rosanero è dei più promettenti, tanto che nella prima stagione colleziona 33 presenze condite da due reti, contro Bologna e Milan. Il secondo, però, assume i contorni dell'"annus horribilis": solo 14 'caps', e zero reti. Colpa di un infortunio al ginocchio - con relativo intervento chirurgico - patito contro il Chievo Verona che non solo l'ha bloccato per due mesi e mezzo, ma gli ha anche fatto saltare il trasferimento al Padova.



Ci sono voluti cinque mesi e mezzo ed uno spostamento di circa ottanta chilometri, ma Bacinovic è riuscito ad arrivare in Veneto. Ma non all'ombra del Santo, bensì in riva all'Adige grazie ad una "magia" di Sean Sogliano, che si è aggiudicato in prestito secco le prestazioni dello sloveno, desideroso di ben figurare con la maglia dell'Hellas Verona per poi magari riconquistarsi Palermo. Perché più che uno d'addio, il suo è un "Bacio" d'arrivederci...