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Verona, quando non c’è Pazzini emergono i limiti di Pecchia

11.02.2017 | 19:00

Diciamo la verità: il Verona ha un grande organico, ma un allenatore non completamente adeguato. E quando manca Pazzini, com’è accaduto ad Avellino, non esiste il salvagente necessario per mascherare i problemi. “Partita brutta, può capitare”: abbiamo ascoltato questo commento molto superficiale dopo la partita. Non può capitare, non deve capitare e, se dobbiamo mascherare i limiti di Fabio Pecchia chissà per quale motivo, noi siamo per la libertà di giudizio. Sempre, altrimenti preferiremmo fare un altro mestiere. Quando perdi quattro volte nelle ultime cinque trasferte, quando la difesa è un formaggio svizzero, quando la squadra non reagisce dopo aver preso uno schiaffo, normale dire che la colpa sia soprattutto dell’allenatore. Altro che “partita brutta, può capitare“. Il Verona ha un organico da pilota automatico per andare in serie A, ma se manca Pazzini e l’allenatore incide al contrario tutto può accadere. A maggior ragione se mediaticamente si fa la gara a nascondere la polvere sotto il tappeto.

Foto: zimbio.com