VINCENZO GRIFO, IL TEDESCO CHE SI È PRESO L’AZZURRO E SOGNA IL NERAZZURRO

Per Vincenzo Grifo la tanto agognata convocazione è arrivata. Una chiamata da parte del ct Roberto Mancini che ha sorpreso in molti. Infatti in Italia l'esterno offensivo dell'Hoffenheim non è molto conosciuto. Il ragazzo, che ha come idoli Andrea Pirlo e Roberto Baggio, nasce il 7 aprile del 1993 a Pforzheim, ma ha genitori italianissimi, precisamente il padre di Naro in provincia di Agrigento e la madre di Lecce. I suoi primi passi nel calcio prima di giungere in Bundesliga li ha mossi nel Karlsruhe. Ma dopo appena arriva il trasferimento all'Hoffenheim, un passaggio avvenuto a parametro zero. Tra le fila dei biancoazzurri prosegue tutte le giovanili, unendosi poi alla compagine B ed infine, a seguito della firma di un contratto biennale, giunge il debutto in prima squadra. Ad appena 20 anni arriva quindi il suo esordio in Bundesliga scendendo in campo nella partita contro il Greuther Furth, gara conclusasi sul risultato di 3-2 sostituendo nel secondo tempo il giapponese Takashi Asami. Nel corso del suo primo campionato maggiore riesce a giocare in tutto 12 match, anche se il più delle volte dalla panchina. È stato quello probabilmente che spinge Grifo a dire sì all'offerta del Friburgo. Il Grifone se lo aggiudica per 1,5 milioni di euro. Un ingaggio quanto mai lungimirante, visto che in quella stagione arriva la promozione e per il giocatore 14 gol e 15 assist. L'impatto di Grifo con il massimo campionato tedesco è sorprendente. I dati non lasciano spazio a dubbi di sorta: 32 partite, 9 gol e ben 12 assist tra campionato e Coppa di Lega. Un inizio davvero buono per il giovane che, dopo la scorsa stagione non altrettanto d'impatto, quest'anno ha cominciato con il piede giusto, tanto da spingere il ct a regalargli la maglia azzurra della Nazionale maggiore di quell'Italia che tanto ama. Non è un caso se dunque a casa Grifo si parli sempre e solo italiano, mentre il tedesco è solamente la seconda lingua. Altra curiosità: il cuore di Grifo è nerazzurro sin da piccolo e dunque non esisterebbe un attimo a rispondere positivamente a una chiamata dell'Inter. Uno stimolo in più a fare bene, se gliene sarà data occasione, contro Portogallo nella sfida di Nations League e Stati Uniti In amichevole. Ma per avere risposta su questo dovremo ancora pazientare qualche giorno. Foto: Overpress