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Il vittimismo della società Taranto, i tribunali e chi non riesce a dire “abbiamo sbagliato”

24.03.2017 | 23:59

L’inadeguatezza del Taranto e di una proprietà non all’altezza del blasone del club viene ribadita ancora una volta da un comunicato ricco di vittimismo. Anziché chiedere scusa per un testo violento e offensivo nei riguardi dei calciatori, come quello di domenica scorsa dopo la sconfitta di Messina, la presidentessa Zelatore peggiora una personale e imbarazzante situazione con una nota piena di luoghi comuni. In sostanza il Taranto vorrebbe che qualcuno chiedesse scusa, quando è il Taranto che dovrebbe esibirsi in tale senso. Addirittura la signora Zelatore, piombata all’improvviso nel mondo del calcio, mette qualche medaglia al petto semplicemente perché il club è in linea con i pagamenti. Una regola viene quasi considerata come un’eccezione, magari proporremo l’inadeguata Zelatore per un premio speciale. Come se non bastasse, citandoci con la frase “i Pedullà di turno” (lo stile è un optional…) parla addirittura di tribunale. Lo scelga pure, siamo pronti, a disposizione in qualsiasi momento. Confronteremo tutto, di sicuro non sarà lei a mettere il silenziatore al potere/dovere di critica. Ma con una comunicazione inadeguata e una società così allo sbando difficile attendere note propositive e ricche di umiltà. Ribadiamo il concetto: nella rifondazione che ci deve essere, certi dirigenti con il calcio non dovrebbero avere nulla a che fare. Lo sappia anche Tommasi che continua a collezionare belle parole. E la signora Zelatore prenda consigli da chi il presidente lo ha fatto davvero in modo proficuo, evitando lezioni di morale che non le appartengono. Ricordiamo che la signora Zelatore, senza entrare nei dettagli della vicenda Dellisanti, ha addirittura confezionato diversi mesi fa una nota sul sito del club semplicemente per smentire una nostra notizia relativa all’esonero di Prosperi. “Possiamo garantire sull’infondatezza e che Prosperi resterà qui per tutta la stagione”, questa la sintesi del comunicato. Non troppi mesi dopo Prosperi sarebbe stato esonerato, questa è la sintesi della coerenza. Era l’antefatto di tante scelte sbagliate, non ultima il comunicato di domenica scorsa. Taranto e il Taranto meritano di più, di certi dirigenti il calcio italiano non ne ha proprio necessità. E noi andremo sempre avanti con le critiche costruttive, senza silenziatori. Cara signora, le facciamo scegliere qualsiasi location (qualsiasi) e porti anche il pallone: lo faccia, però. A noi basta e avanza la libertà di opinione. Sempre.