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Viva la Nazionale !

04.07.2016 | 14:10

Lacrime: tutto ciò che resta nella mente e nel cuore dei tifosi azzurri. Lacrime di campioni veri che dimostrano che quando c’è serietà, professionalità e attaccamento alla maglia le imprese sportive possono passare anche in secondo piano. Lacrime che accomunano lo spogliatoio e milioni di tifosi e appassionati perché il sogno di poter arrivare fino in fondo questa volta aveva accarezzato davvero tutti, anche chi all’ inizio di questa avventura era più scettico. E come non esserlo. Scorrendo la lista dei convocati ciò che emergeva era una squadra mediocre, con troppi dubbi e poche certezze. Certezze che pian piano però sono cresciute grazie al duro lavoro e all’ abnegazione dimostrata da ciascuno dei componenti la rosa dei 23, nessuno escluso. Al condottiero Conte il merito di aver saputo tirar fuori il meglio da ognuno di loro, di averli spronati e di aver creato un gruppo unito e coeso. Perché è questo che un allenatore deve fare ed è in ciò che si misura la sua bravura. La tenacia di questi ragazzi, la grinta e il cuore che hanno messo quando sono scesi in campo hanno emozionato e unito. Sì, unito. Perché quella che per alcuni è una “semplice partita di calcio” è stata in grado di accomunare una popolazioni intera, grandi e piccini, scettici e fiduciosi, addirittura tifoserie “nemiche”. E poco importa che con un tabellone diverso e qualche infortunio in meno probabilmente saremmo arrivati più avanti. Il calcio è questo ed è bello così. E chissà, forse di questo Europeo ce ne ricorderemo proprio per non averlo vinto ma per averci sperato un po’ tutti fino alla fine.
C’è chi parla di rimpianti, di errori. Forse ce ne sono stati ma non è questo il momento di analizzarli. A questa squadra è difficile se non impossibile rimproverare qualcosa. E chi si permette di mortificare un calciatore che dopo 120’ di lotta contro i campioni del mondo perde per un attimo la testa e sbaglia un calcio di rigore beh è non solo irrispettoso verso chi ha dato tutto e pure qualcosa in più in ogni singola partita ma dimostra anche che di calcio non ne capisce poi granché.
Ora che la favola è finita si apre un capitolo nuovo. L’eredità che lascia questa Nazionale e soprattutto Antonio Conte è un’eredità pesante che Ventura dovrà essere bravo a raccogliere. L’unico imperativo, per i calciatori, deve essere continuare a lavorare a testa bassa e riprendere da dove si è lasciato, per i tifosi invece, continuare a stare vicini a questa Nazionale che merita di essere osannata non una volta ogni due anni e non solo quando le cose vanno bene. Ora come ora non c’è spazio per i disfattisti di turno e/o per i pessimisti cosmici.
Viva l’Italia ! Viva la Nazionale ! Viva il calcio che sa emozionare e far gioire

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