QUALITÀ E QUANTITÀ: WENDEL, IL DIAMANTE DO BRASIL CON LISBONA NEL DESTINO

Lo Sporting Lisbona sa, perfettamente, che questo può essere davvero l'anno buono per mettere le mani su quello “scudetto” che alle latitudini del José Alvalade manca ormai dal lontanissimo 2002. Quando mancano due giornate al termine del girone d'andata, i Leões guidano la classifica a pari merito con il Porto (entrambe le squadre sono imbattute, 12 vittorie e 3 pareggi) e con 3 lunghezze del vantaggio sul Benfica, il più blasonato club lusitano che vanta ben 36 campionati vinti, a fronte dei 27 dei Dragões e dei 18 dello Sporting. Ecco perché, in questa sessione invernale di mercato, il management presieduto da Bruno De Carvalho farà di tutto per assicurare al tecnico Jorge Jesus (che 2 anni e mezzo fa fece scalpore per la sua scelta di cambiare sponda piantando in asso il Benfica) i rinforzi necessari per continuare ad inseguire il sogno e reggere oltretutto l'urto del quadruplo fronte. Già, perché i biancoverdi, dopo essere stati eliminati dalla Juventus nel girone di Champions, sono tra i più quotati partecipanti ai sedicesimi di finale di Europa League, dove se la vedranno con il non irresistibile Astana. Senza dimenticare Coppa di Portogallo e Coppa di Lega. Ebbene, nella giornata di ieri si sono registrati due impulsi fortissimi. Prima il colpo Vietto, con Gil Marin (amministratore delegato dell’Atletico Madrid) a confermare l’intervenuto accordo per il trasferimento dell'attaccante argentino a Lisbona, sulla base del prestito con diritto di riscatto. Poi in serata le indiscrezioni di stampa relative all’imminente acquisto di Wendel. E proprio sul ventenne centrocampista brasiliano accendiamo i fari all'interno del nostro consueto spazio quotidiano. In autunno sembrava tutto fatto con il Paris Saint-Germain: sia in Francia che in Brasile si erano sbilanciati, parlando di accordo chiuso sulla base di 10 milioni di euro per il cartellino, con lauto quinquennale per il rampante carioca. Più o meno la stessa cifra che il sodalizio di Lisbona si sarebbe impegnato a versare nelle asfittiche casse della Fluminense, anche se al riguardo non c’è uniformità totale di vedute: in Portogallo si è parlato di 8 milioni di base fissa più una percentuale sulla futura vendita. Dettagli, rispetto alla notizia principale, ossia che lo Sporting ha messo le mani su Wendel, approfittando dello stand-by Psg e soprattutto bruciando i rivali interni del Porto. Uno stato di impasse, quello del Paris Saint-Germain, dovuto ai paletti del Fair Play Finanziario, sempre più stringenti dopo la doppia operazione monstre estiva (400 milioni per i cartellini di Neymar e Mbappé, al netto della formula discutibile utilizzata per il crack transalpino). A Parigi in questa finestra di gennaio, per iniziare a rientrare quantomeno parzialmente, devono pensare soprattutto a vendere gli elementi in esubero, quasi tutti con ingaggi pesantissimi: il diktat è risultato chiarissimo al ds Antero Henrique, che alla fine ha mollato la presa su Wendel, pur avendo provato a confezionare una sinergia con il suo ex Porto. La principale curiosità, da evidenziare in rosso, è che nel destino del nostro personaggio del giorno evidentemente doveva esserci la terra lusitana, segnatamente Lisbona. Da giovanissimo, dopo aver fallito i primi due provini proprio con la Fluminense, Marcus Wendel Valle da Silva aveva infatti sostenuto un periodo di prova nel vivaio del Benfica, senza successo. Poi il ragazzo, nato a Duque de Caxias (città della regione di Rio de Janeiro) il 28 agosto del 1997, tornò in patria per entrare nel settore giovanile del Tigres do Brasil, dove in seguito fu notato - storia del 2015 - proprio dagli scout della stessa Fluminense che lo aveva scartato. Nel gennaio del 2017 Abel Braga lo promuove in prima squadra ed al centrocampista basta un solo anno per imporsi, da titolarissimo, all’attenzione generale: 33 presenze nel Brasileirão e 8 in Copa Sudamericana, al di là delle 17 accumulate nel campionato statale Carioca: 7 gol nelle 58 apparizioni complessive, prestazioni eccellenti in serie nella zona nevralgica. Wendel, aiutato da un fisico scattante (180 cm per 74 kg) riesce a coniugare benissimo le due fasi, può disimpegnarsi davanti alla difesa ma anche da interno di centrocampo, senza disdegnare gli inserimenti in zona gol figli della naturale predisposizione a leggere i tempi di gioco con quell’attimo di anticipo che fa la differenza. Per non parlare della personalità da veterano, quale non è. Presto, se le indiscrezioni troveranno conferma, Wendel, già nel giro della Seleção, si ripresenterà al check-in, direzione Lisbona. Questa volta per restarci.   Foto: torcedores.uol.com.br