A volte basta una giornata per cambiare la vita di una persona. Altre volte, basta semplicemente un gol. Lo sa bene Wendell Lira, 27enne attaccante brasiliano che da un giorno all’altro si è visto strappato all’anonimato per entrare nella storia del calcio dell'anno 2015. Non un campione affermato, sconosciuto ai più, questo calciatore starà ancora realizzando quanto accaduto ieri a Zurigo: battere Messi e Florenzi, nella corsa al 'Puskas Award 2015' è come uno di quei sogni che non hai nemmeno il coraggio di ricordare. Tutto grazie ad un gol, una straordinaria rovesciata in corsa, notata nonostante la Serie D brasiliana in cui militava: in un derby poco appetibile tra Goianesia e Atletico Goianiense, Lira riceve un pallone in profondità, si coordina in una frazione di secondo e, in rovesciata, realizza una rete incredibile.
Wendell Lira non è un fuoriclasse e non è nemmeno stato troppo fortunato nella sua carriera. Per ben due volte ha dovuto vedersela con la rottura dei legamenti del ginocchio, ma la fede e una grande determinazione l’hanno spinto a non mollare, perché chi la dura la vince. Ci ha creduto, ha fatto il suo e ha trionfato sbaragliando la concorrenza del re del calcio odierno, Lionel Messi, autore di un meraviglioso gol in assolo in Coppa del Re contro l’Athletic Bilbao, e del giovane romanista Florenzi, la cui prodezza balistica dalla lunga distanza contro il Barcellona difficilmente verrà dimenticata. Una sorpresa per tutti, una sorpresa per Wendell Lira che da signor Nessuno si è ritrovato unico brasiliano a concorrere per l’ambito premio, il gol più bello del 2015. Lui, che ha citato la Bibbia durante la cerimonia di premiazione, sa che le sofferenze non sono vane.
Nato il 7 gennaio del 1989 in Brasile, Wendell passa da club di terza e quarta categoria, con stipendi nemmeno lontanamente paragonabili a quelli europei. Si forma nelle file del Goias e nel 2006 arriva addirittura a vincere il premio come giocatore rivelazione in un torneo giovanile. Due infortuni abbastanza gravi lo spingono a lasciare il calcio per aiutare sua madre in una caffetteria, fino a quando un giorno si presenta l’opportunità Goianesia, per continuare a vivere della passione che coltivò ammirando le magie di Ronaldo. Dopo una stagione davvero negativa, la Goianesia decide di cederlo in Serie C alla Tombense-MG, ma la situazione non migliora tant’è che da settembre Lira è addirittura disoccupato. Una carriera falcidiata da problemi fisici non gli ha permesso di sbocciare, ma i numeri, Wendell, li ha sempre avuti e quel gol, marcato l’11 marzo scorso davanti a poco più di 300 spettatori, non è stato un caso. Solo quando tutto sembra perduto, la svolta di novembre pare arrivare come un risarcimento. Qualcuno si accorge di lui, la Fifa inserisce il suo nome tra i 10 finalisti del premio 'Puskas'. Chissà cosa ha pensato Wendell Lira in quel momento, quando un destino un po’ beffardo decide di sorridergli, così, inaspettatamente. E’ l’occasione per rinascere: il Brasile è con lui, cominciano le sponsorizzazioni, sui social prende corpo la campagna virale con l’hashtag #BoraVotarnoWendell, per stringersi attorno al giocatore in una sfida che sembra impossibile da vincere. Intanto, la crescente popolarità gli concede un’altra chance e a partire dal 2016 viene ingaggiato dai cadetti del Vila Nova.
A leggerla può sembrare una favola, invece è pura realtà. E quando Lira commenta “Non è detto che i ‘piccoli’ non possano vincere. Ricordate Davide e Golia…?", allora c'è speranza un po' per tutti.
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