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Wenger cerca alibi insensati, Sanchez se la ride sull’1-5: è polveriera Arsenal

08.03.2017 | 16:20

Wenger Sanchez

Acque agitate in casa Arsenal, inevitabile alla luce della disfatta contro il Bayern Monaco negli ottavi di finale di Champions League: 10-2 di “aggregate” in 180 minuti. Una doppia Waterloo difficile da digerire, con la stampa inglese che, comprensibilmente, affonda il colpo su Arsene Wenger. Penetrando come lama nel burro. Parlare, come ha fatto ieri sera il longevo tecnico francese, di arbitraggio scandaloso a fronte di un 1-5 subito in casa, con naturale contestazione dell’Emirates, è sembrato quantomeno riduttivo, con il dovuto rispetto per l’espulsione di Koscielny. Così come è apparso inverosimile sentir parlare di “buona prestazione”, quando i numeri dicono che i Gunners sono in caduta libera, avendo perso 5 delle ultime 7 gare. Fuori da tutte le coppe, il club del nord di Londra si potrà concentrare su un piazzamento Champions che rappresenterebbe il minimo sindacale, ma con l’aria che tira non sarà facile. Wenger, definito più volte da Mourinho “il perdente di successo”, dopo oltre 20 anni è davvero a fine ciclo, ormai non sembrano esservi più dubbi sul fatto che non rinnoverà il contratto in scadenza.

sanchez

Chi un contratto ce l’avrebbe invece, anche se fino al 2018, è Alexis Sanchez, parimenti finito nella bufera dopo essere stato sorpreso dalle telecamere a ridere in panchina sul risultato di 1-5. Il tutto dopo lo screzio in allenamento che aveva portato all’esclusione dell’attaccante cileno contro il Liverpool.  Anche per l’ex Udinese e Barcellona la sensazione, in merito al futuro, è la medesima: addio a giugno sostanzialmente inevitabile.

 

 

Foto: weltsport.net