Se i tifosi del Psv Eindhoven possono esultare, quelli dell'Olanda intera sono in estasi. Alla vigilia della gara contro la Lettonia il difensore laziale Stefan de Vrij lo aveva detto a chiare lettere: "Per noi c'è un solo risultato, la vittoria". E così è stato: un 2-0 che ha ridonato tranquillità a un gruppo che, considerata l'inaspettata difficoltà nell'imporsi nel girone A, ora guarda al futuro con maggiore ottimismo. E lo fa grazie soprattutto a un classe 1990 davvero niente male. Georginio Wijnaldum, punta di diamante dei Boeren e da ieri ancora più idolo del popolo orange. E' il minuto 67 della delicata sfida lettone: un tiro di Sneijder viene rimpallato dalla difesa dei padroni di casa, sulla respinta si avventa il giovane centrocampista che si muove come un grande attaccante navigato: controllo al volo, torsione di 180 gradi e tiro dolce di punta che si spegne lentamente nell'angolino basso alla sinistra di Vanins. Tripudio per l'Olanda, con il risultato che poi verrà blindato quattro giri di orologio dopo grazie a Narsingh (altro talento di spicco), abile a chudere di piatto un contropiede letale. Un successo meritato e giunto nell'ultimo quarto di gara, tre punti d'oro che consentono agli uomini di Hiddink di recuperare tre lunghezze di distanza dalla Repubblica Ceca (ora a più 3 a quota 13), sconfitta ieri in rimonta sul campo della sempre più sorprendente capolista Islanda, in vetta con 15 punti. E proprio l'Islanda sarà l'avversaria dell'Olanda nella prossima gara del raggruppamento, il 3 settembre: un incontro che potrebbe rivelarsi il crocevia definitivo in ottica qualificazione a Euro 2016.
Pochi potevano pensare che l'11 novembre di 25 anni a Rotterdam fosse nato un predestinato. Wijnaldum già dal 1997, periodo in cui cominciò la sua militanza nelle giovanili del club locale, fece capire a tutti che la sua carriera sarebbe diventata presto di primissimo livello. Non a caso, dopo un successivo biennio con la Primavera del Feyenoord, c'è il debutto in prima squadra: a 16 anni e 148 giorni, è diventato il più giovane calciatore a debuttare con la casacca biancorossa. Quattro anni di spessore, chiusi con 111 presenze, 23 reti, 1 coppa d'Olanda, l'inserimento da parte di Don Balòn nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989, la promozione nella Nazionale maggiore e... il trasferimento proprio al Psv. Dove conferma tutte le proprie qualità: duttilità (può giocare in qualsiasi zona del centrocampo, da trequartista e anche come seconda punta), tecnica invidiabile, rapidità ed esplosività nei movimenti, dribbling da primo della classe, uno spiccato senso del gol, nonostante il suo mestiere non sia esattamente quello del bomber di razza. Con il Psv mette in bacheca 1 coppa d'Olanda, 1 Supercoppa nazionale e - finalmente - lo scudetto, proprio nella stagione appena trascorsa. Il mercato? Ha un contratto in scadenza a giugno del 2018, durante l'ultima sessione invernale l'autorevole Voetbal International parlava di un forte interesse di Juventus e Napoli nei suoi confronti, poi la lista si è progressivamente allungata. E nei prossimi mesi potremmo essere davvero spettatori di una vera e propria asta internazionale.
Foto: KNVB on Twitter