Yanga-Mbiwa, una bandiera per sostituire Thiago Silva
23.07.2012 | 13:08
“Le bandiere, nel calcio, non esistono più”. Una frase trita e ritrita, detta e ridetta. E che molto spesso, inutile negarlo, corrisponde a verità salvo rare eccezioni (vi diamo un’indizio: cercate nelle rose attuali di Inter e Roma, o in quelle di Juventus e Milan dell’anno scorso…). Di sicuro, chi non ha mai sentito questo “luogo comune” o non è un calciofilo o vive fuori dall’Italia. Magari in Francia. Dove la situazione, però, non è affatto migliore. Leggere per credere…
Il caso di Mapou Yanga-Mbiwa è emblematico: colonna difensiva del Montpellier, apprende di essere finito sul taccuino degli uomini-mercato del Milan e subito gli scatta la passione per il calcio italiano. Il tutto dopo che il terreno era già stato sondato dal Napoli. Ma andiamo con ordine.
Yanga-Mbiwa nasce il 15 maggio 1989 a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. Otto anni a giocare dove capita con palloni di fortuna e porte immaginarie, poi il trasferimento in Francia, precisamente nei quartieri a dir poco malfamati di Port de Bouc, cittadina dell’estremo sud. Lì cresce sia fisicamente (sino ad arrivare agli attuali 184 centimetri d’altezza) che caratterialmente, continuando a coltivare la sua passione per il calcio. Che lo porta ad entrare in uno dei migliori settori giovanili transalpini.
Vale a dire quello del Montpellier: vi arriva nel 2005 e per un anno gli fanno ricoprire tutti i ruoli difensivi possibili ed immaginabili. Ed il risultato è sempre quello: ovunque lo si metta, si comporta egregiamente. Il passaggio alla prima squadra è dunque scontato, ed avviene nella stagione successiva. Durante la quale colleziona però solo due presenze tra campionato (esordio a 17 anni e 9 mesi in Ligue 2 contro il Bastia) e Coppa di Francia.
Un inizio in sordina, ma un prosieguo da protagonista. Perché nel campionato 2007/08 diventa titolare inamovibile al centro della difesa: 34 partite con la ciliegina del primo gol da professionista. Il ruolo cambia l’annata seguente: la vecchia volpe di Rolland Courbis lo schiera spesso quale terzino sinistro. Risultato: 29 caps, una rete e soprattutto la promozione in Ligue 1.
E chi lo toglie più? In tre stagioni in massima serie con “La Paillade” ritorna al centro della difesa e colleziona la bellezza di 106 presenze, segnando un gol nell’ottobre 2011 contro il Caen. Ed arriva la definitiva consacrazione: scudetto e convocazione da parte di Laurent Blanc per il pre-raduno della Francia in vista degli Europei.
Al pari di quanto accaduto a Marco Verratti e Mattia Destro con l’Italia, però, Yanga-Mbiwa non passa il taglio. Ma lui la prende con filosofia: “Me l’aspettavo”. Quello che forse non si attendeva era l’interesse prima del Napoli e quindi del Milan, che lo avrebbe individuato quale sostituto di Thiag Silva. E lui vorrebbe proprio vestire la maglia dei rossoneri. Ma Louis Niccolin, vulcanico presidente del Montpellier, lo ha momentaneamente blindato. Per due motivi: il primo è che è fermamente convinto che Yanga-Mbiwa sarà il centrale difensivo della Francia ai Mondiali del 2014. E poi non si può svendere chi ha già collezionato – tra campionato e coppe varie – 193 presenze con la maglia arancio-blu. Perché lui, a dispetto dei soli 23 anni, è una bandiera. Pronta ad essere ammainata. E’ il calcio…