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YASSINE BOUNOU, L’IPNOTIZZATORE: DAL KIRICOCHO A HAALAND AI RIGORI CON LA SPAGNA

07.12.2022 | 15:00

Ha sofferto di vertigini durante l’inno con il Belgio e non ha giocato. Ai rigori contro la Spagna invece Yassine Bounou è stato perfetto, parando i tiri di Soler e Busquets e portando il Marocco su una cima mai esplorata: i quarti di finale della Coppa del Mondo. Due rigori parati, uno “spinto” con lo sguardo sul palo. E se il Marocco vola e sorprende, il merito è per buona parte del suo portiere.

Yassine è nato in Canada (altra squadra affrontata al Mondiale), nel 1991 a Montreal, da genitori marocchini, che poi lo porteranno da piccolissimo a Casablanca. È proprio lì, nelle giovanili del Wydad, che cresce calcisticamente, giocando anche una finale di Champions League africana prima di sbarcare nel Vecchio Continente.

Il 14 giugno 2012 inizia l’avventura di Bounou Spagna, alla corte dell’Atlético Madrid, dove inizia con la squadra delle riserve della Segunda División. “Bono”: lo chiamano così per un malinteso nato dalla pronuncia del suo cognome. Da quel momento lì, diventa il suo soprannome ovunque, anche sulla maglia del suo Marocco. Dopo una stagione, il prestito al Real Saragozza per trovare continuità.

Tenuto fuori nella prima metà della stagione, ha fatto il suo debutto l’11 gennaio nella sconfitta per 5-3 contro il Las Palmas, terminando la stagione con 16 presenze. Nei play-off, dopo la sconfitta casalinga per 3-0 contro il Girona FC in trasferta, Bounou viene schierato titolare nella gara di ritorno. E arriva la vittoria per 4–1 e un avanzamento grazie ai gol in trasferta. Dopo una prima stagione in crescendo, il Saragozza decide di prolungare il suo prestito di un anno. Dopo i due anni di prestito al Saragozza, Il 12 luglio 2016, Bounou lascia definitivamente i Colchoneros e si accasa al Girona.

Il sua sbarco a Siviglia arriva nel settembre 2019, in prestito per un anno. Inizialmente riserva di Tomáš Vaclík, ha giocato regolarmente nella coppa nazionale e in Europa League 2019-20, guadagnandosi applausi per la sua prestazione contro i Wolverhampton nei quarti di finale mentre salvava un rigore da Raúl Jiménez e nella finale contro l’Inter. Prestazioni che gli sono valse la conferma e un quadriennale con il club andaluso.

Il 21 marzo successivo, all’ultimo minuto di una partita contro il Real Valladolid, c’è spazio anche per un gol nel suo bottino personale.  Accadde nel marzo 2021, in trasferta a Valladolid: sinistro sugli sviluppi di un calcio d’angolo e pareggio per il Siviglia.

I rigori parati in carriera sono 13. Quattordici contando quello parato (ma poi ripetuto) a Erling Haaland in Champions League. Ottavi di finale, Borussia Dortmund-Siviglia: Bono intuisce il tiro e devia sul palo, poi si rialza ed esulta rabbioso in faccia al fuoriclasse norvegese. Scelta sbagliata: i piedi del portiere si erano mossi oltre la linea, rigore da ripetere. Risultato? Gol di Haaland e esultanza in faccia restituita. Lezione imparata, chiedere alla nazionale di Luis Enrique.

Il Marocco è ancora imbattuto in Qatar: ha vinto contro Canada e Belgio e raccolto un ottimo 0-0 contro la Croazia. Senza reti era finita anche la partita contro la Spagna, 120 minuti tiratissimi. Ai rigori, poi, Bounou si è esaltato: dopo il palo di Sarabia, ha respinto i tiri di Soler e Busquets. E poi si è messo al centro del campo, ad attendere il cucchiaio di Hakimi. L’Africa torna ai quarti dopo 12 anni. Grazie a un eroe in guantoni.

Foto: Instagram Bounou