Yoshida: “Tutti guardavamo Holly e Benji da piccoli, ma poi nessuno voleva fare il difensore. Io mi sono adeguato”
Maya Yoshida, difensore della
Sampdoria, ha parlato a Dazn, analizzando la sua vita, il suo passato e le sue passioni. Queste le sue parole:
"La prima cosa che mi ha colpito dell’Europa era l’altezza degli olandesi. In Giappone siamo più piccoli. Solo quando me ne sono andato dal Giappone ho capito quanto importante fosse la nostra cultura. Anche se devo dire che siamo troppo inquadrati, io preferisco stare più sereno, non come gli italiani che lo sono troppo, ma come gli inglesi. Essere il capitano del Giappone è un onore, dopo ogni partita con la Nazionale puliamo lo spogliatoio. È la nostra cultura e mi piace tanto. In Europa mi sento male perché i centri sportivi sono disordinati, voglio pulire. Il più disordinato alla Samp è Candreva". I primi mesi a Genova: "Ho iniziato alla Sampdoria con il lockdown del 2020. È stata dura, ero da solo in un appartamento piccolo, con l’idea di stare a Genova solo 4 mesi. Ho scroccato il Wi-Fi al vicino di casa per fare lezioni online di italiano." Gli anime e i compagni di squadra: "Tutti guardavamo Holly e Benji in Giappone, anche se da noi hanno altri nomi, in giapponese. Il problema è che è cresciuta una generazione di numeri 10 e nessuno voleva giocare in difesa. Goku era il mio personaggio preferito. Anche Freezer. Il Goku della Samp è Gabbiadini. Ora è infortunato ma tutte le volte che Goku si è fatto male poi è tornato più forte di prima. Il Pikachu della Samp è ovviamente Thorsby, perché è ambientalista e spinge per l’elettrico". Foto: Twitter Sampdoria