CLASSE, DRIBBLING E VELOCITÀ: YOUNES, IL GIOIELLO TEDESCO IN ORBITA NAPOLI
22.12.2017 | 10:55
A marce alte. Sì, il Napoli sul mercato ha accelerato. Dopo aver messo le mani su Machach, il ventunenne centrocampista franco algerino recentemente liberatosi dal Tolosa, ed aver mosso passi importante per Amato Ciciretti, guizzante esterno offensivo in scadenza con il Benevento, il club di De Laurentiis – come raccontato ieri – ha affondato per Amin Younes, un profilo di spessore diverso, anch’egli in scadenza di contratto anche se l’Ajax potrebbe far valere l’opzione che gli consentirebbe di prolungare di un anno l’attuale accordo. Con una differenza sostanziale. I primi due, perlomeno nelle valutazioni del momento, non vengono reputati pronti per indossare una casacca pesante come quella azzurra: Machach verrà girato subito in prestito, Ciciretti potrebbe eventualmente rappresentare un’utilissima pedina di scambio, un po’ come l’Inter ha fatto con Caprari quest’estate per arrivare a Skriniar. Per l’attaccante esterno dei lancieri il discorso è diverso, stante la decisamente maggiore abitudine a calcare determinati palcoscenici. Stiamo parlando infatti di un nazionale tedesco (5 presenze e 2 gol sin qui) che, dopo aver vestito la maglia di tutte le rappresentative juniores, dall’Under 15 all’Under 21 (per complessive 45 presenze e 10 reti), è entrato nel giro della Germania di Joachim che l’ha fatto esordire lo scorso giugno, lo ha portato con sé nella vittoriosa spedizione in Confederations Cup e poi lo ha puntualmente chiamato, eccezion fatta per l’ultima tornata di convocazioni dalla quale Younes è rimasto fuori per qualche problema fisico che lo ha condizionato in questa prima parte di stagione. L’esplosione di Neres e Justin Kluivert e il fatto che con Keizer, esonerato proprio ieri, non fosse mai scattato lo stesso feeling che Amin aveva con Bosz (che ora potrebbe tornare all’Ajax, dopo essere stato a sua volta esonerato dal Borussia Dortmund), hanno rappresentato fattori decisivi nelle riflessioni del ventiquattrenne talento teutonico, che ha detto già sì al Napoli. Andrà trovata una definitiva quadratura con l’Ajax, a maggior ragione se gli olandesi esercitassero l’opzione per il prolungamento, e soprattutto verificare la tempistica. Il sodalizio campano potrebbe spingere già per gennaio, in alternativa sarebbe disposto a prenotare subito l’ex Gladbach per giugno. Anche perché, altro aspetto da non sottovalutare, Younes nei prossimi cinque mesi si giocherà di fatto il Mondiale e magari per l’immediato potrebbe ambire ad una destinazione più sicura, dal punto di vista del minutaggio.
Nato a Dusseldorf il 6 agosto del 1993, da padre libanese – tra l’altro ex calciatore – e madre tedesca, Amin, dopo i primissimi passi mossi nell’Unterrath, dal 2000 al 2014 ha difeso i colori di una sola squadra, il Borussia Moenchengladbach. Prima tutta la trafila del settore giovanile, poi 28 presenze e un gol in prima squadra. Nella stagione 2014-15 il prestito al Kaiserslautern, ancora relegato tra i cadetti, quindi l’addio definitivo al Borussia Park per sposare la causa dei Lancieri: 3 milioni circa nelle casse della società tedesca, a un anno dalla scadenza. Sin qui sono 17 le reti messe a segno nelle 96 apparizioni accumulate con l’Ajax, score al quale vanno aggiunti anche 24 assist. Con i biancorossi di Amsterdam Younes, grande protagonista della scorsa edizione dell’Europa League con il sogno interrottosi soltanto in finale contro il Manchester United, ha affinato ulteriormente le qualità che madre natura gli ha donato, consacrandosi al punto da venir considerato la massima autorità in materia di dribbling di tutta l’Eredivisie. Le caratteristiche fisiche (168 cm per 61 kg), assodato che i due gioielli del Napoli attuale sono già uniformemente ritenuti top player, sono quelle di Insigne e Mertens (anch’egli ai tempi pescato in Olanda), quelle tecniche le ricordano parecchio (il riferimento è ovviamente al primo Dries, versione esterno, ma soprattutto a Lorenzo). Amin, grazie al repertorio tecnico di primo livello del quale è dotato, è il classico giocatore in grado di accendere la luce negli ultimi trenta metri: rapido, punta l’uomo creando superiorità numerica, nello stretto può risultare immarcabile e usa quasi indifferentemente entrambi i piedi, pur preferendo partire largo a sinistra per accentrarsi e armare il destro. Può migliorare sotto porta, dove spesso non si contraddistingue per la freddezza necessaria ad alti livelli. Ma l’identikit di Younes, per un Napoli che vuole alternative di qualità anche in attacco, può essere realmente quello giusto.
Foto: fourfourtwo.com