Zamparini, De Zerbi, Corini e il Palermo: retroscena di una giornata infinita
Prima notizia, quella di sabato scorso:
Maurizio Zamparini aveva davvero deciso di esonerare
Eugenio Corini dopo la sconfitta di
Empoli per riportare
Roberto De Zerbi. Le evoluzioni dei giorni successivi non hanno fatto che rispettare quella traccia, con tanti saluti a chi era si affrettato a precisare (perché non sapeva) che la panchina di
Corini non era a rischio. Nella giornata che sta per concludersi c'è stato un incontro tra
De Zerbi e
Zamparini in Friuli, nel pomeriggio una lunga riunione a
Brescia tra l'allenatore (sempre in stretto contatto con i suoi due consulenti) e chi ne cura gli interessi. Alle spalle c'è già un contenzioso tra Zamparini e De Zerbi relativo alla clausola da 500 mila euro che il patron ritiene di non dovere pagare.
De Zerbi ha prima chiesto rinforzi, poi ha valutato con il suo legale (dopo aver parlato con i consulenti) tutte le opportunità collegate al dire no. Perché questa è la sua decisione di massima, sapendo che in questo caso perderebbe quanto gli spetta da contratto, ma De Zerbi vuole anche capire come finirebbe per la clausola. Se rinunciasse farebbe anche una bella figura, visto che in poche settimane
Corini ha fatto più punti rispetto alla sua esperienza in Sicilia. Ma il problema è anche un altro: in caso di no definitivo di
De Zerbi, lo stesso
Zamparini si troverebbe a confermare
Corini almeno fino alla trasferta in casa del
Sassuolo. Corini ha meno colpe di tutti, ma Zamparini non fa questo tipo di valutazioni. Oggi è la soluzione più probabile (almeno fino all'ultima decisione di
De Zerbi), visto che sul ritorno di
Ballardini non sono tutti d'accordo e che altri candidati per ora non sono stati presi in considerazione.