Zamparini, il presidente “mangia allenatori”

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Ironico, imprevedibile e impulsivo, così si potrebbe definire, in minima parte, Maurizio Zamparini. La sua scomparsa ha sconvolto l’intero mondo del calcio italiano, facendo balzare alla mente i suoi passi fatti tra Venezia e Palermo. Tanti i calciatori lanciati nel mondo tra cui Recoba, Maniero, Cavani, Dybala, Toni ecc… ma alla storia è passato anche come “mangia allenatori”. Essere al suo fianco non era facile, gestire il suo carattere e la sua smisurata passione per il calcio era compito arduo. La conferma, appunto, sta nei suoi oltre 60 allenatori ingaggiati tra la pagina lagunare e quella isolana. La stagione falcidiata dagli esoneri è stata quella in rosanero, nel 2015-2016. La panchina del Palermo è cambiata per nove volte. Era partito con Giuseppe Iachini, esonerato alla 12esima giornata, poi Davide Ballardini fino alla 19esima. A seguire Fabio Viviani per una sola gara, poi sostituito dal tandem Giovanni Bosi e Guillermo Schelotto per la 21esima giornata. Successivamente il duo Giovanni Tedesco e Guillermo Schelotto dalla 22esima alla 24esima gara. Ancora Giovanni Bosi per la 25esima partita per poi sancire il ritorno di Giuseppe Iachini dalla 26esima alla 28esima giornata. Terminata l’esperienza di Iachini, ecco che sulla panchina rosanero arriva Walter Novellino dalla 29esima alla 32esima partita. Stagione terminata con il ritorno di Davide Ballardini che sarà riconfermato per il campionato 2016-2017, successivamente esonerato e sostituito da Roberto De Zerbi alla terza giornata. In sintesi, un presidente vulcanico che prima degli interessi personali è stato mosso da passione e amore per il calcio. Un vero e proprio mecenate che ha investito tempo, denaro e la propria vita per quella palla bianca che rotola su un prato verde e che fa emozionare tutti. Zamparini è stato l’ultimo Presidente di un calcio che, ormai, non esiste più. FOTO: Twitter Palermo