Zanetti: “Sono arrabbiato, i ragazzi erano distrutti ma non siamo morti. Andremo in ritiro”
Zanetti arrabbiatissimo nel post partita contro il
Sassuolo ha parlato del futuro dei suoi:
"Io oggi non me la sento di parlare di episodi ma mi sento di parlare di quello che non abbiamo fatto, arrivare fino a un certo punto con una partita giocata molto bene contro una squadra molto forte, la gestione della superiorità è stata completamente sbagliata. Ci siamo allungati, abbiamo perso le distanze, è uscita la nostra inesperienza e le nostre paure, il nostro braccino che abbiamo da un po'. È giusto che chieda scusa ai nostri tifosi perché gli abbiamo tolto una gioia, gli abbiamo soffocato un urlo di gioia, e l'abbiamo fatto per colpa nostra. Ora è giusto prendersi le proprie responsabilità. è giusto che ci togliamo qualcosa di nostro per il bene della piazza, e andremo da oggi in ritiro, ci andremo finché non ritorneremo a fare dei punti, con le buone o con le cattive dobbiamo salvarci. Non siamo morti, non siamo una squadra che non gioca, che non è viva, ci è mancata la stoccata del secondo gol, anche per episodi, però dovevamo caratterialmente tirare fuori qualcosa di diverso e non l'abbiamo fatto, dunque è giusto che ci prendiamo le nostre responsabilità e diamo tutti di più". Il commento personale:
"Io sono incazzato ma non è neanche l'unica cosa che provo. Provo anche molto dispiacere, anche per gli stessi ragazzi che erano distrutti. Alcune volte nel calcio accadono certe cose difficili da spiegare. Probabilmente pensavamo di essere arrivati a portare a casa una bella partita, che cercavamo anche da tempo, anche nell'episodio dell'espulsione, ci era venuto a favore ma l'abbiamo fatto diventare un problema, e a livello gestionale in Serie A non è accettare. Dobbiamo crescere, accettando anche il fatto che abbiamo tanti ragazzi che vivono queste situazioni, ma non possiamo scherzare, dobbiamo crescere tutti in fretta, c'è un club da far rimanere in Serie A". Foto: Zanetti Twitter Venezia