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Zeman e Montella, ci punto

06.08.2012 | 09:52

Le previsioni si fanno tra luglio e agosto, non a novembre. L’anno scorso, erano i primi giorni di settembre, ricevetti qualche lettera di tifosi romanisti inviperiti. Soltanto perché avevo espresso non poche perplessità sul famoso disegno tattico di Luis Enrique. Avevo pronosticato un mezzo fallimento, apriti cielo. Gli stessi che non avevano rispettato una semplice opinione li ritroverò -magari – nello splendido Salento che sto frequentando in questi giorni. Ma il giochino mi intriga. Magari sarebbe troppo presto per ripeterlo, in pieno mercato aperto, ma una proiezione esiste. E io mi ci tuffo a pesce.

Punto su Zdenek Zeman, la Roma che sta nascendo (ormai è quasi nata) mi piace tantissimo. Mi stupirei se Destro non segnasse dai 15 gol in su, se Totti non ritrovasse l’ispirazione dei giorni migliori, se De Rossi non imperasse a centrocampo (ma quale difensore centrale…) con il maestro boemo, se Pjanic non diventasse uno dei migliori centrocampisti d’Europa. Non ho dimenticato Bradley, lo schermo perfetto per le teorie di Zdenek. E quel Tachtsidis sembra fatto apposta per staccare il tagliando del definitivo salto di qualità. Balzaretti che sale a sinistra è una precisa richiesta. E poi, scusatemi, vorrei dire quale sarà il piatto forte di Zeman; rivalutare gente come Bojan e Lamela, reduce da una stagione non ricca di soddisfazioni. Negli ultimi trenta metri saranno schegge. E vado alla conclusione: senza esibirmi in pronostici definitivi (ma già oggi vedo la Roma tra le prime tre), provvederò ad acquistare un pallottoliere. Un attacco così assortito segnerà gol come se fossero caramelle da mandare giù.

Punto su Vincenzo Montella e sulla sana follia di dipingere schemi con il compasso. Le sue squadre sono imprevedibili, mai banali, sempre sul pezzo, pronte a cercare il particolare e a colpire con la fantasia. Pradè e Macia gli stanno costruendo una Fiorentina su misura, come quel sarto che conosce le abitudini del cliente e non intende sgarrare di un centimetro. Borja Valero è tanta roba, figurerebbe bene in qualsiasi club europeo importante; Fernandez lo vedo come la rivelazione; Aquilani conosce la parola riscatto; Cuadrado nel tridente è un treno che parte da destra e non lo acciuffi più. Affidare le chiavi di casa a Viviano è stata un’altra geniale idea, leggasi al capitolo motivazioni, considerato che le doti tecniche sono sotto note a tutti. Non mi soffermo su altri, interessanti particolari. Piuttosto è fondamentale che resti Jovetic, cento per cento non possiamo dirlo; decisivo prendere un attaccante esterno alla Babel per accendere ulteriormente le idee di Montella; non guasterebbe un altro mediano bravo a far legna, tra Gargano e Ralf basterebbe scegliere.

Zeman e Montella: ho fatto il mio giochino ad agosto, ancor prima della fine del mercato. Il 31 agosto alle 19,01, magari, sarò pronto per  rilanciare.