Zirkzee: “Al Bayern ero in soggezione, anche al Parma fu dura. L’anno all’Anderlecht è stato importante”

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L'attaccante del Bologna, Joshua Zirkzee ha rilasciato una lunga e interessante intervista al quotidiano olandese 'AD' e ha raccontato che non sta prendendo in considerazione la possibilità di rappresentare la Nigeria, nazione in cui è nata la madre: "La Nigeria non è un paese che si sceglie semplicemente perché non si può giocare per la propria patria. E poi lì la concorrenza per gli attaccanti è forse pari a quella della squadra olandese. La Nigeria ha Boniface del Leverkusen, Osimhen del Napoli e molti altri attaccanti forti. La verità è che non ho mai pensato: 'Se l'Olanda non chiama, allora scelgo la Nigeria'. Il mio sogno è sempre stato la nazionale olandese e gli Europei non sono necessariamente un bivio. Se non sarà convocato, guarderò oltre". Zirkzee ha poi spiegato in cosa, a suo avviso, è cresciuto rispetto a quando vestiva la maglia del Bayern Monaco: "Adesso quando gioco voglio avere la palla, voglio creare qualcosa. Se le cose non vanno bene, voglio risolverle rapidamente. Durante la mia permanenza al Bayern non ero questo giocatore, ero anche in soggezione. Forse avrei dovuto credere di più in me stesso. Al Bayern avevo una mentalità diversa rispetto al Bologna. Non so come spiegarlo, ero molto giovane". Zirkzee ha poi parlato anche dell'avventura a Parma, la prima dopo l'addio al Bayern: "Lì ho scoperto che avrei dovuto imparare ad affrontare le situazioni in modo diverso. Il Parma è stato impegnativo anche mentalmente. Pensavo che avrei giocato tanto lì, ma ho avuto un altro anno difficile a causa degli infortuni. A quel punto sono andato all'Anderlecht con Vincent Kompany, un allenatore che mi ha spiegato tanto. Quell'anno con lui è stato molto importante per la mia crescita. Ora al Bologna le cose stanno davvero andando per il verso giusto”. Foto: Instagram Zirkzee