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Zizou, il mondo capovolto 3 mesi dopo. Sognando il tris con la forza delle scelte

26.04.2018 | 23:44

Zidane

Spalle larghe e forza delle scelte, prerogative di Zinedine Zidane. Mediaticamente sembra passata una vita da quel 24 gennaio, ossia dalla sera dell’eliminazione dalla Coppa del Re, al Bernabeu, per mano del modesto Leganes. Un tonfo che aveva fatto il paio con la precocissima abdicazione in campionato: giù in autunno il Real Madrid aveva accumulato un distacco incolmabile dal Barcellona. Giorni caldi per l’allenatore francese, con la società -da Perez a Butragueño – trovatasi costretta a difenderlo, pubblicamente, dagli strali di chi ne chiedeva la testa e bollava i tre trofei già conquistati in questa stagione (Mondiale per club e le due Supercoppe) come semplici appendici della scorsa. Come se fosse automatico vincere sempre alla guida dei Blancos, quando la storia aveva già dimostrato che l’equazione tale non è. Magari erano gli stessi che il 4 gennaio del 2016, quando don Florentino lo aveva scelto per succedere a Rafa Benitez (quello sì, un vero abbaglio), gli avevano dato sostanzialmente del raccomandato, puntando sulla sua inesperienza e poi, dopo i primissimi trionfi, ne avevano parlato come una sorta di gestore. Zizou ha incassato, si è preso le responsabilità, ha allargato le spalle e quindi rilanciato sul tavolo più importante, quello della Champions. Competizione che mai nessuno prima di lui, con il nuovo format, aveva vinto per due volte di fila: lui punta concretamente alla terza (!), per quella che sarebbe un’impresa quasi irripetibile. E lo fa con la forza delle idee, quella che gli fa tenere fuori Benzema e Bale a beneficio di Isco Lucas Vazquez, lanciati dal 1’ nella tana del Bayern per poi calare il jolly Asensio, già risultato utilissimo un anno fa. Ricapitolando, in poco più di due anni e mezzo Zidane ha levato al cielo 2 Champions2 Mondiali per Club2 Supercoppe europee consecutive (ci era riuscito solo Arrigo Sacchi col Milan), 1 Liga e 1 Supercoppa di Spagna. Fanno 8 titoli, con 7 finali vinte su 7. In campo danzava e disegnava calcio, in panchina vuole lasciare un’impronta ancora più grande nella Hall of Fame. Aspettando il ritorno contro i bavaresi al Bernabeu, verosimile anticamera della notte di Kiev alla ricerca del tris.

Foto: Talksport