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ZUKANOVIC, NUOVO BALUARDO CHIEVO

09.10.2014 | 09:35

Il suo arrivo in Italia, quantomeno dal punto di vista dell’ufficialità, è quasi coinciso con l’inizio di una delle estati più instabili degli ultimi tempi: lo scorso 20 giugno il Gent ufficializzava infatti la cessione in prestito di Ervin Zukanovic al Chievo, in prestito con diritto di riscatto.

Un acquisto passato sotto silenzio quello del prestante difensore bosniaco, ma adesso l’operazione low cost – perfezionata dall’ex ds Giovanni Sartori, oggi nei quadri dell’Atalanta – sta iniziando a dare i suoi frutti.

Eugenio Corini in questo inizio di campionato, infatti, gli ha già dato fiducia in due occasioni e il centrale dell’Est si è fatto trovare pronto, risultando tra i migliori in campo nelle trasferte contro Sampdoria e Milan, a dispetto delle altrettante sconfitte rimediate dalla squadra. Una sorpresa per i tanti che non lo conoscevano affatto, non per lui che il giorno della presentazione aveva dichiarato: “Ho scelto l’Italia perché il mio stile di gioco si addice al vostro campionato. Sono un giocatore intelligente, mi piace giocare il pallone e con il mio sinistro so anche battere le punizioni. La serie A è uno dei tornei migliori d’Europa, ho molti amici che giocano nel vostro Paese e per questo motivo conosco già molte cose. Giocavo in Belgio da cinque stagioni, per me era arrivato il momento di una nuova avventura, avevo bisogno di trovare nuovi stimoli “. Parole chiare, che denotavano una forte personalità e un’assoluta consapevolezza dei propri mezzi.

A San Siro ha vinto il ballottaggio con lo sloveno Bostjan Cesar, sebbene quest’ultimo sia già al quinto anno di militanza e conosca ormai alla perfezione i tempi del calcio italico, prossimamente sarà Alessandro Gamberini (attualmente ai box ma affiatatissimo con Dainelli) a contendergli il posto, ma Zukanovic può anche essere schierato da terzo centrale, come a Marassi quando il tecnico varò il 5-3-2, e alla bisogna anche sull’out di sinistra, dove riesce a disimpegnarsi discretamente bene nonostante l’imponente stazza (190 cm per 85 kg).

Ripercorrendo le tappe che hanno sin qui contraddistinto la carriera del nostro personaggio del giorno, Ervin nasce a Sarajevo l’11 febbraio del 1987, ma a causa della guerra la famiglia lascia dopo un paio d’anni la Bosnia per emigrare in Germania, dove sarà di stanza per sei lunghi anni. E proprio in terra tedesca il piccolo Zukanovic inizia ad accostarsi al mondo del pallone, prima giocando nel campo antistante al ristorante di un amico del padre e successivamente iscrivendosi ad una scuola calcio. Le prime tracce significative risalgono però alla stagione 2005-06, quando mette a referto 7 presenze in patria con lo FK Zeljeznicar. Dopo di che inizia un lungo girovagare per l’Europa, che lo porterà in pratica a cambiare quasi una squadra l’anno: Austria Lustenau, Velez Mostar, KFC Uerdingen, FCV Dender, Eupen, Kortrijk e Gent, esperienze le ultime quattro maturate tutte in Belgio, con un ruolino che parla di 114 gettoni nel massimo campionato (Jupiler Pro League), con 12 gol e 4 assist all’attivo, e 33 nella serie cadetta.

A livello di Nazionale, dopo l’esordio datato 16 ottobre 2012, in occasione del 3-0 rifilato alla Lituania in una gara valida per le qualificazioni Mondiali, ha collezionato altre due apparizioni. Il Brasile l’aveva sognato, ma lo scorso maggio ha subito la beffa dell’essere l’unico tagliato dalla prima lista da 24 presentata dal ct Safet Susic: il compagno Mujdža aveva infatti prontamente recuperato dall’infortunio che ne aveva messo a rischio la partecipazione alla kermesse iridata, cui Ervin ha potuto semplicemente assistere dal divano.

Ad ogni modo, a ventisette anni compiuti Zukanovic è nel pieno della maturità agonistica e il Chievo rappresenta una chance da non fallire: mai gli era capitato di esibirsi davanti a platee come quelle nostrane, per mantenere certi livelli servono doti tecniche e continuità nelle prestazioni. Ervin sapeva tutto già all’atto della firma, le premesse sono positive, vedremo se il tempo gli darà ragione su tutta la linea. 

Foto: tuzlanski.ba