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Pioli, un gran primo non basta. Le partite durano 90 più recupero e senza black-out

13.02.2020 | 00:15

Fossimo stati nei panni di Stefano Pioli, saremmo stati in grande difficoltà nel presentarci dinanzi ai microfoni dopo un derby così. Anzi, saremmo rimasti per tutto il tempo nell’ufficio a lui riservato con lo sguardo perso nel vuoto e con zero voglia di rilasciare dichiarazioni. Poi, certo, ci sono le incombenze da assolvere comunque vada, magari con la sponda di chi frequenta Milanello tutti i giorni e che – microfono alla mano – non è capace di spendere una critica neanche sotto tortura. “Un grande Milan nel primo tempo”: certo, ma a cosa serve se poi hai fatto sciopero nella ripresa? Se hai preso quattro gol senza ribellarti? Se non hai fatto mezza mossa per sopperire al buio mentale e che ha messo il Milan nelle condizioni di sparire dal campo? Resta un grande Ibrahimovic, d’accordo, ma a tifosi rossoneri non basta, non può bastare. Purtroppo resiste, come un martello che non finisce mai di colpire, una tra tante domande: cosa ha fatto Pioli per correggere qualcosa, per provare almeno a frenare l’emorragia di un Milan che vagava per il campo quasi alla mercé dell’Inter senza una minima reazione all’interno di un black-out infinito? Nulla ha fatto, questa è l’aggravante che resterà scolpita nella mente di qualsiasi fan che ha il Milan nel cuore e che ha assistito a un recital di totale impotenza. Parlare del primo tempo non ha senso, anzi è quasi un’aggravante, dopo una sentenza del genere. Sarebbe che vincere il Super Enalotto e poi scaraventare lo scontrino nella pattumiera: sei indifendibile. Le partite durano 90 minuti più recupero e senza black-out, magari facendo le mosse giuste quando la squadra è in difficoltà. Speriamo che Pioli se ne ricordi, già tra poche ore in Coppa Italia contro la Juve.

Foto: sito ufficiale Milan